«Appena cala il crepuscolo ce ne andremo fuori a sedere sul gradino di pietra, sulle rocce [...] - a riposarci dal non avere più nulla da fare, - a dimenticare, noi dimenticate, che tutto abbiamo già dimenticato». In un antico porto isolano, sette vecchie - madri e nonne di uomini di mare - siedono su grosse pietre fuori dalle loro case. Parlano e raccontano. Voci diverse ma accomunate da un'esistenza scandita dai ritmi del mare e della pesca, che si alternano, vicine e remote, come in un coro greco. Ormai introvabile nell'edizione italiana pubblicata da Lalli (1987), nel centenario della nascita di Ghiannis Ritsos, torna alla luce in una nuova traduzione Le vecchie e il mare (1959), uno dei poemi più rappresentativi della forza espressiva di un grande cantore moderno del Mediterraneo.
Data pubblicazione
01/11/2009