«Da mia madre» racconta l'autrice «ho imparato a scrivere cortesi biglietti di ringraziamento per le più svariate occasioni; alla scuola di ballo della signora King ho imparato come ci si inchina e, lo crediate o no, cosa fare con nove tipi diversi di posate ( ... ) Dalle motociclette ho imparato praticamente tutto il resto. » Conoscere l'universo alternativo delle moto, in effetti, può riservare qualche sorpresa, soprattutto per chi fino ad ora ha guardato con un certo fastidio (e forse con un po' d'invidia) queste misteriose creature a due ruote infilarsi qua e là nel traffico cittadino superando le auto bloccate in un ingorgo. Ma andare in moto è pericoloso? Statistiche alla mano, pare che il più delle volte gli incidenti motociclistici avvengano a una velocità di trenta chilometri all'ora - media cui può arrivare anche una bicicletta, se si hanno buone gambe - e sono provocati da altri veicoli, a quattro ruote, che invadono la corsia vicina. Del resto, la psicologia dei motociclisti è estremamente varia e anche chi crede di conoscerla, magari perché appartiene . alla stessa categoria, può accorgersi di non conoscerla abbastanza. C'è il classico tipo con giubbotto di pelle nera, frange, stivali e le mani sempre sporche di grasso (perché ha appena finito di riparare la sua moto che cade a pezzi ma non smette mai del tutto di funzionare), che cammina a gambe larghe e quando entra in un bar si annuncia urlando. Ma c'è anche il motociclista in giacca e cravatta che gira per il centro abbagliandoti con le cromature del suo veicolo, che per lui è anche un simbolo fallico. Un gruppo di teppisti motorizzati .. reduci della Seconda guerra mondiale ha dato vita alla leggenda degli Hell's Angels; ma hanno amato la motocicletta anche T.E. Lawrence, G.B. Shaw, Elvis Presley, Bob Dylan, Steve McQueen, e pare che a cavalcioni di una moto James Dean abbia persino assistito al matrimonio della ragazza che è stata forse il grande amore della sua vita. Si è di volta in volta ciò che la moto fa sentire di essere: «un'estensione di sé, un sé migliore e perfettibile ». È una fatalità e una vocazione, e può entrare inaspettata nella tua vita, come è successo all'autrice, che con vena felice e originalissima si reinventa come personaggio del proprio libro, che è insieme un romanzo, un atto d'amore, una storia delle due ruote, una guida al mondo dei cultori e degli appassionati. Con la sua Lario bianca a due cilindri della Guzzi partecipa a tutti i meeting motociclistici, è stata in Canada, e giù per la costa del Golfo del Messico. Dieci anni di viaggi, di incontri e paesaggi mozzafiato, che hanno affascinato anche Robert Pirsig, l'autore dello Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta. Muoversi significa, per la Pierson, «dar forma allo spazio che ritagli, riattingere alla fonte originaria, inesauribile del ritmo», ed è insieme il mezzo per cogliere, tra mito e realtà, una nuova, singolare visione on the road dell'America, di cui la motocicletta è forse l'emblema più significativo.
Data pubblicazione
01/06/1997