Vulnerabile fino alla convinzione di essere di quelli che “attirano il dolore”, con l’angoscia del miscredente davanti alla caduta degli dèi, Dagerman, accolto al suo primo romanzo come l’astro nascente della letteratura scandinava, con il suicidio passa tragicamente alla dimensione del mito. La sua vita sembra segnata da quel “troppo tardi” che incombe come un destino sui suoi personaggi, come il bambino travolto dall’automobile di un uomo felice in uno dei suoi racconti più belli.
Data pubblicazione
01/01/1998