Nella seconda metà del IV secolo a.C., Pitea di Massalia fu autore di un viaggio sull'oceano che è forse la più straordinaria delle esplorazioni geografiche dell'antichità: talmente eccezionale da suscitare reazioni anche di diffidenza e incredulità presso gli studiosi antichi. Matematico e astronomo di indubbie capacità, Pitea seppe rivelarsi brillante geografo ed etnografo nel corso dell'esplorazione che lo condusse fino agli spazi estremi dell'ecumene e alla remota terra di Thule. Qui, ai confini del cosmo, inteso come ordine umano delle cose, l'oceano si rivelò a Pitea nella sua natura di elemento primordiale e il viaggio si arricchì di una nuova dimensione, trasformandosi in un percorso filosofico di conoscenza verso le origini stesse del sapere occidentale.
Data pubblicazione
01/01/2004