«Hugo Pratt aveva il dono di saper interpretare e trasformare in arte tutto quello che passava sotto il suo sguardo poetico e avventuroso. Nei tratti neri, a volte marcati, del suo disegnare c’era concentrato tutto quello che aveva da dire. C’erano i suoi viaggi, le sue letture, i personaggi che aveva amato o sfi dato. C’era la sua voglia inesauribile di giocare con il verosimile e renderlo vero. C’erano tutti i giorni che ha vissuto con l’intenzione di non sprecare il tempo del suo destino. Perché Pratt è come la macchina del tempo, guardi un suo disegno e ci fi nisci dentro, ti regala perfi no la sensazione di partecipare all’emozione che viene narrata.» Dalla prefazione di Vincenzo Mollica.
Data pubblicazione
01/02/2011