Vulcano è la prima isola che si incontra provenendo da Milazzo, da cui dista solo 12 miglia. In prossimità del porto, si è stupiti sia la bellezza del luogo sia dall’acre odore di zolfo che impregna l’aria. Il fenomeno, cui ci si abitua presto, è dovuto alle “fumarole”, esalazioni ad alta temperatura di vapore acqueo, zolfo e anidride carbonica che si sprigionano dal cratere o da fessure del terreno. Le fumarole sono un modo per ricordarci che il vulcano è sempre attivo. L’isola deve il suo nome all’imponente attività vulcanica che ha sviluppato nei millenni, con Stromboli è l’unico vulcano ancora attivo e il più giovane dell’arcipelago eoliano, (90.000 anni Vulcano e 100.000 Stromboli). Agli occhi di greci e romani, quest’isola, oggi frequentata dai turisti, dovette fare grande impressione se la denominarono Terasia (Terra calda), poi Thermessa (Calda), la consacrarono al Dio del Fuoco, Efesto per i greci e Vulcano per i romani, e la considerarono un’isola sacra (Hierà).
Data pubblicazione
01/07/1998