8 settembre 1943

un episodio poco conosciuto della Marina Italiana

8 settembre 1943

un episodio poco conosciuto della Marina Italiana

Casalinuovo Mario


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Dopo i bombardamenti su Livorno del Luglio 1943, l’Accademia Navale fu costretta a trasferire i corsi del ruolo normale a Venezia e quelli di complemento per lo Stato Maggiore a Brioni (Pola). L’autore, successivamente divenuto avvocato penalista, racconta la tragica esperienza vissuta a seguito dell’armistizio dell’8 settembre mentre frequentava a Brioni il IX Corso preliminare navale per gli Ufficiali di Stato Maggiore di complemento. Il libro, di appena 55 pagine che si leggono d’un fiato, rappresenta una piccola pagina di storia della nostra Marina inserita nel quadro complessivo degli avvenimenti di quel periodo. Il suo pregio è quello di offrire uno spaccato di come furono vissuti quei giorni all’interno dell’Accademia, raccontando reazioni, sensazioni e stati d’animo di Allievi e Ufficiali alla notizia della “fine della guerra” cui, invece, seguì l’amara realtà delineatasi con l’arrivo a Brioni dei Tedeschi. La confusione che regnava negli ambienti militari subito dopo la dichiarazione di armistizio non aveva, tuttavia, impedito ai vertici dell’Accademia di organizzare l’evacuazione e il trasferimento al sud di Allievi e Ufficiali, sia da Venezia che da Brioni, ma non tutto andò come sperato. Mentre, infatti, la motonave Saturnia compì felicemente il suo viaggio da Venezia a Brindisi, la motonave Vulcania, giunta a Brioni solo all’alba del 10 settembre, non venne più fatta ripartire per il pericolo dei sommergibili tedeschi e fu portata ad arenarsi sui bassi fondali. Lo sbarco a Brioni dei Tedeschi il giorno 12 cancellò poi ogni speranza di salvezza. L’autore, che molto si rammaricò della decisione di non salpare presa allora dal Comando dell’Accademia, ne addebita la causa non solo al ritardo con il quale giunse la nave ma anche al tempo prezioso che fu sprecato nelle operazioni di imballaggio e di imbarco di tante masserizie inutili e in accese discussioni sull'opportunità di partire o meno (Il Comandante dell'Accademia, mentre tutti erano già imbarcati, si recò a Pola a conferire con l'Ammiraglio comandante della piazzaforte). I fatti sono narrati con pacatezza ed indulgenza nonostante l’eccitazione e la delusione provate in quei giorni a cui seguirono le sofferenze patite durante la prigionia in un campo di lavoro tedesco. L’uniforme da marinaio, inoltre, impedì agli Allievi di usufruire del trattamento meno duro riservato in prigionia agli Ufficiali. Ma quel “giro di bitta”, che ciascuno di loro sentiva ormai di diritto cucito sulla pelle, alla fine è arrivato. Ci sono voluti trent’anni perché il Corso, interrotto bruscamente nel settembre del 1943, venisse chiuso con la legge n. 858 del 18 dicembre1973 che ha riconosciuto il grado di Guardiamarina a tutti gli Allievi che lo avevano frequentato.
Ean / Isbn
978887284755
Pagine
60
Data pubblicazione
01/01/1999