Da tempo l'interfaccia terra-mare non si identifica più con i momenti colloquianti del costante mutamento fisico (con qualche impennata improvvisa), della lenta continuità biologica, del cambiamento storico. Permanenza e continuità sono divenute scansioni complementari della fretta dell'uomo. Con una netta accelerazione lo spazio costiero ha visto /'inserimento di attività spesso competitive e conflittuali. Appare quindi necessario verificare se esistano un sistema fisico e un sistema umano che si ignorano o un sistema costa onnicomprensivo e integrato. Non è affatto facile disporre di tutte le informazioni atte a selezionare, contrapporre e omogeneizzare input al fine di istituire procedure per la valutazione di impatto finalizzate a un rapporto congruente tra strumenti e processi. Valutazione da appoggiare a matrici per apprezzare l'accettabilità di interventi umani da parte dell'ambiente. La VIA si propone allora come fase propedeutica, come processo di accumulazione delle conoscenze che dal piano della natura ci conduca a quello del vissuto per arrivare ad un riscontro delle attitudini e, se possibile, delle compatibilità.
Data pubblicazione
01/01/1992