Questo volume di «Barche, padroni e marinai» e la mostra che l'accompagna si inseriscono entrambi nell'ampio dibattito, che in questi anni trova nuovo vigore, rivolto alla riscoperta della identità civica, attraverso una rilettura ed una n'visitazione delle memorie storiche della Città, Messina, dopo i traumi del terremoto e della guerra, consolidata nella sua composizione sociale e nell'assetto urbanistico, cerca di n'costruire e ripensare la propria stona per riappropriarsene; nella consapevolezza che ciò costituisca passaggio essenziale per il suo essere comunità, per tornare, quindi, ad essere città nel senso più compiuto del termine, La stona degli aggregati umani, delle scelte strategiche ed economiche e anche degli orientamenti culturali, passano pure attraverso «le cose e le opere»; un passaggio importante per la sua lettura e, quindi anche, per il nostro viaggio alla riscoperta di passate identità, è allora l'esame delle tradizioni umane delle nostre genti, A Messina guasti della natura e degli uomini rendono spesso difficilmente leggibile il passato e quelle poche memorie rimaste vengono riguardate con un senso ed un amore nuovi che, nella valorizzazione della memoria storica del poco rimasto, comportano una coscienza diversa, presupposto necessario di una ripresa complessiva del modo di vivere ed essere realtà urbana. Questa logica anima l’interesse del Comune per la proposta patrocinata dall'E. T. S.I. ed a cui la Città non mancherà di prestare accurata attenzione, II saluto del sindaco alla mostra, vuole quindi essere un ringraziamento per coloro che hanno reso possibile la sua attuazione ed una sottolineatura alla importanza della specifica proposta.
Data pubblicazione
01/05/1988