Lunga appena 15 miglia, dall’estensione di 315,6 Km?, l’isola di Malta, ha svolto un fondamentale ruolo nella strategia britannica per il Mediterraneo a partire dalla sua acquisizione da parte della Gran Bretagna nel settembre 1800, al tempo delle guerre con Napoleone. La sua grande importanza strategica militare era dovuta in gran parte alla posizione dominante al centro dei due bacini del Mediterraneo, occidentale e orientale. Malta, che con le isole di Gozo e Comino costituisce l’arcipelago Calipsee o arcipelago maltese, si trova a sole 58 miglia dalla Sicilia, a circa 715 miglia da Alessandria e 860 miglia da Gibilterra. La distanza tra Malta e la costa della Libia è di 190 miglia, quella da Capo Bon (Tunisia), un punto focale nel passaggio del traffico marittimo nel Canale di Sicilia, 175 miglia. Nella Seconda Guerra Mondiale, l’importanza di Malta è stata uno degli elementi determinanti per il successo degli Alleati, perché è servita come importantissima base aerea e base navale, dalla quale i britannici, operando da quella invidiabile posizione strategica, poterono attaccare i convogli dell’Asse in Libia, con risultati a volta straordinari, come quello dell’annientamento del grosso convoglio Beta “Duisburg” la notte del 9 novembre 1941 nel Mare Ionio. Per Londra, ed in particolare per l’Ammiragliato britannico, era prioritario soddisfare le necessità di rifornimento di Malta, organizzando convogli fortemente scortati che partivano da Alessandria e da Gibilterra, ma addirittura anche da Clyde, nella Scozia sud-occidentale, quando occorreva pianificare grosse formazioni navali destinate a percorrere, per arrivare a destinazione, il Mediterraneo occidentale. E questo passaggio di navi dall’Atlantico al Mediterraneo avveniva allorché le necessità incombenti, costringevano ad organizzare i convogli nel Regno Unito con la scorta rafforzata dalle unità della Home Fleet, la cui principale base era Scapa Flow, nelle Isole Orcadi. Pertanto, il rifornimento di Malta, con carburante, munizioni, mezzi di combattimento, artiglierie e prodotti alimentari, rappresentò sempre, negli anni tra il 1940 e il 1942, non soltanto un grosso problema logistico, ma anche un ingentissimo sforzo di carattere operativo, dovendo spesso raccogliere unità navali da ogni settore di operazioni, dall’Artico all’Oceano Indiano, per poter fronteggiare, adeguatamente, le ingenti forze aeronavali messe in campo dalle potenze dell’Asse per impedire l’arrivo a Malta dei convogli stessi, sia che giungessero da occidente come da oriente.