Una delle 36 tavole che corredano l’opera illustra la battaglia svoltasi nel 1684 nelle acque di Ustica tra Galee genovesi e algerine che si risolse con la vittoria delle forze cristiane grazie all’intervento della flotta dell’Ammiraglio Achille Sergardi dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano che giunse in soccorso delle navi genovesi. Eccone la descrizione: «Due furono le Prede più segnalate di questo Generale [Achille Sergardi] contro due Rinegati, l’uno chiamato il Bruciacristiani, l’altro Mustafà di Tunisi. Il primo navigava con un Petacchio in conserva d’altri Legni minori [...] Nel 1670 [...] due Galee di Genova furono scoperte nell’acque di Lustrica dalla Squadra d’Algieri; e perché rimanevano tanto disuguali di numero, procurarono prudentemente di salvarsene con la fuga. Ma la fuga non riuscì loro così felicemente, che le Galee nemiche più sbrigate al corso non le raggiunsero tra non molto. Ed erano già a tiro ed in gran rischio d’essere predate da’ Corsari quando, per havere inteso, che la nostra Squadra non era molto da lungi, presero a sparare incessantemente con il loro Cannone; per chiedere a’ Nostri soccorso; e l’hebbero pronto al bisogno. Imperocchè la nostra Armata mossa velocemente a quella volta, vi sopragiunse in quel frangente stesso, che i Turchi venivano con le Galee Genovesi all’abbordo; e benché i Corsari facessero ogni sforzo per impadronirsene presto, non riuscì loro il disegno; mentre convenne loro fuggirsene…». Nell’incisione, sullo sfondo della battaglia navale, si nota il profilo di un’isola che nella Legenda (sul retro della stampa) è indicata Lustrica.
Data pubblicazione
01/11/2009