L'interessante e dettagliata opera storica, consultata da numerosi storici europei tra cui il francese Henri Bresc ed esaminata per confronto da studiosi siciliani, è stata scritta dal sacerdote e commendatore Fra' Carlo Michallef (ma anche Micallef o Micalef). Uomo politico maltese, ricoprì diverse cariche sociali, tra cui anche quella di segretario del Gran Maestro dell'Ordine di San Giovanni, Fra' Martin de Redin e del suo successore Fra' Annet de Clermont - Gessant. La premessa storica, affronta il periodo in cui si svolsero i fatti della cronaca scritta dal Michallef, ed è legata ad attacchi e a battaglie navali tra gli agguerriti contendenti, nonché paladini delle due religioni: la Cattolica e la Musulmana. Le isole di Malta e di Sicilia erano il naturale confine tra i due popoli e le due culture. Uno dei personaggi storici più interessanti dell'ultimo quarto del secolo XVI, fu il rinnegato siciliano Sinan baxa, passato alla storia col nome di "Barone Turco", di cui di recente negli Archivi Palermitani ho avuto la fortuna di scoprire e trascrivere le lettere che egli inviò alla madre e ad alcuni personaggi politici e militari siciliani, mentre con la sua nave ammiraglia si trovava alla fonda della Fossa di San Giovanni, nello Stretto di Messina. La trascrizione delle missive sono riportate in quest'opera e furono recapitate da uno schiavo spagnolo liberato appositamente, durante la fase del blocco navale compiuto davanti la città che gli diede i natali. Il gesto di Sinan, al secolo Scipione Cicala, rappresentò una delle minacce più gravi portate ai Siciliani dalla coalizione formata da Turchi, Maghrebini e Stati Barbareschi. Le vicende riportate da Fra' Carlo Michallef, si rifanno in particola re alle lotte tra i Cavalieri di Malta e i Turchi, avvenute nel corso del 1644 ed alla minuziosa preparazione che i nemici fecero per portare l'assedio all'arcipelago maltese ed in particolare a La Valletta, chiave di volta di tutto il sistema difensivo del mar Mediterraneo. Tale attacco, sferrato con grande spiegamento di forze e con centinaia di gale re, fu la risposta militare alla disfatta di un convoglio turco in navigazione dalla Grecia all'Egitto dove era presente anche una delle mogli del sultano. L'attacco all'arcipelago maltese, fu voluto fortemente dagli alti esponenti del Divano per lavarne l'onta, ma anche per distruggere una volta per tutte la roccaforte dei frati - guerrieri, posta al centro del Grande lago Interno e che rappresentava una spina nel fianco alle azioni di pirateria e di "corsa" nelle sponde del Mediterraneo.
Data pubblicazione
01/12/2006