Verso la metà degli anni Cinquanta, Capri incominciò a vivere in una dimensione ben diversa da quella che già l'aveva resa famosa nel mondo. Alla bellezza fulminante del paesaggio, vanno ad aggiungersi l'eccentricità di alcuni forestieri, l'esuberanza degli abitanti, la straordinarietà di certi eventi. È per questo che, nell'isola, sbarcano non pochi inviati speciali. Uno di essi è Vittorio Paliotti il quale, in questo libro, ricostruisce strane e spesse inedite vicende capresi di almeno un trentennio. Incontriamo fra gli altri, un poeta che scrive una canzone per compiacere un re spodestato, un marchese dalmata che guidato da un rabdomante trivella il suolo alla ricerca di ac-qua, un ballerino muto che prima i tedeschi poi gli angloamericani arrestano ritenendolo una spia. Ma soprattutto, la Capri di Paliotti è caratterizzata da storie romantiche. Ecco una giornalista americana che sposa un barman, una turista tedesca che impalma un avvocato e lo convince a trasformarsi in giornalaio, ecco un barcaiolo che diventa il favorito di una nipote dello Zar. Amori e sospiri in una Capri mai descritta così.