Non c'erano nuvole in cielo e il vento di libeccio cresceva con raffiche furiose e ineguali. Il sole irradiava i suoi raggi opachi, senza riflessi, come attraverso un filtro polarizzato. E prima di mezzogiorno il suo disco perse fuoco, quasi che l'ignoto potere del vento l'avesse svuotato di vigore. E per tutto il giorno una strana sfera di platino attraversò l'arco del cielo, prima di nascondersi dietro il profilo del Giglio. Poi la notte più oscura dell'universo, un buio profondo, un deserto ventoso di ebano, calarono su quello scoglio abbandonato e il mondo, sino all'alba, fu possibile solo sognarlo.
Data pubblicazione
01/11/2003