Questo volume propone una storia globale in scala ridotta di uno dei fenomeni più affascinanti e complessi dell’età moderna: il commercio interculturale. A dispetto di ostacoli tecnologici e barriere linguistiche che a prima vista parrebbero insormontabili, mercanti di diversa estrazione e appartenenti a gruppi religiosi diversi trovarono il modo di condurre affari a grandi – talora enormi – distanze. Intrecciando teoria economica e narrazione, questo studio scandaglia le logiche secondo cui gli ebrei di Livorno condussero i loro traffici nel Mediterraneo, in Nord Europa e perfino in India nel corso del Settecento. Francesca Trivellato mette alla prova presupposti troppo a lungo dati per scontati circa le solidarietà etniche e religiose che sarebbero alla base delle reti creditizie del periodo preindustriale e rivela invece la pluralità di agenti coinvolti nel commercio interculturale. Migliaia di lettere di mercanti e fonti reperite in diverse città e in due continenti – da Firenze a Londra, da Amsterdam a Lisbona, da Marsiglia a Goa – mettono in luce l’ampia gamma di accordi stretti dagli ebrei livornesi con altri ebrei ma anche con cristiani e indiani: unioni matrimoniali, contratti commerciali, accordi diplomatici e alleanze strategiche saldate a dispetto del persistere di persecuzioni e pregiudizi di natura religiosa.
Data pubblicazione
01/06/2016