Questo lavoro avrebbe potuto titolarsi la “Fiera delle Vanità”. È una boutade, tanto per non prendermi troppo sul serio. Libero subito ogni dubbio, lasciando già spazio a giudizi sprezzanti, anzi di più. Comunque sia, queste annotazioni, hanno portato, alla fine, ad un mezzo romanzetto. Avevo poche scelte. Mettermi davanti ad una barca con tanto di cavalletto. E creare un vero quadro. Magari decantare, come fece il D’Annunzio. Avrebbe ammirato la “Prora”, così chiama le “Prue” il Divino Gabriele, e definito la barca “femmina”, come fece con l’automobile. Perché, come una donna, sa suscitare pulsioni e altro ancora. Ho, invece, voluto creare una storia curiosa, a volte surreale, ma sempre basandomi sulla pura cronaca dei tanti eventi che l’han vista protagonista. Le introduzioni ufficiali ed i vari albi d’oro, hanno completato in modo serio il tutto. Insomma, alla fine c’era, quel che serviva, per mettere insieme, quasi, un vero libro.
Data pubblicazione
26/02/2021