I più recenti contributi storiografici in materia di storia dello Stato hanno portato ad un sostanziale ripensamento dei concetti di 'centro' e 'periferia', al quale sarà forse utile accennare brevemente. Da una visione dicotomica e gerarchica, che vedeva il 'centro' come luogo di esercizio di un potere che le comunità del territorio (e l'aggettivo 'periferiche' rende molto bene l'idea) subivano passivamente o quasi, si è approdati al paradigma di 'sistema territoriale', più adeguato a restituire la complessità dei rapporti tra le diverse componenti dello Stato. Ciò non significa certo sconfessare la funzione politica del 'centro' come luogo di decisione politica: si tratta di abbandonare la prospettiva teleologica basata sulla diversa gradazione di aderenza ad un precostituito concetto di 'modernità '. Le ricerche che hanno avuto come scopo di indagare sulla concreta prassi governativa negli Stati regionali italiani hanno messo in luce proprio questi aspetti: le comunità non erano oggetti passivi, ma parti di una realtà multiforme e in movimento in cui i rapporti di forza venivano continuamente rinegoziati '. La storia delle comunità ha così acquisito un suo protagonismo, che ha avuto le sue manifestazioni più significative negli studi microstorici di Osvaldo Raggio ed Edoardo Grendi, dedicati proprio al caso genovese. Quali esiti hanno avuto queste sollecitazioni nella definizione dei rapporti tra Genova e la sua 'Fedelissima'? Il libro di Marco Biagioni si colloca a metà strada tra le posizioni storiografiche or ora descritte, alla ricerca di un equilibrio tutto personale. Tuttavia, non riesce a scrollarsi di dosso un diffuso senso di fallimento del ceto di governo genovese nel processo di costruzione statuale, che è forse da collegarsi anche all'immagine di declino di Portovenere. Nell'opera, senz'altro impegnativa, di ricostruire i complessi rapporti tra Genova e Portovenere, Biagioni ha giustapposto il piano locale e quello statale: nel tentativo di tracciare la parabola delle vicende del borgo, ha continuamente ricercato l'aggancio al contesto più generale della storia genovese. Nel contempo, la sua visione della realtà locale si è avvalsa di molteplici chiavi di lettura: pur privilegiando gli aspetti politico- istituzionali (comprensivi anche degli aspetti inerenti al sistema fiscale), non sono stati tralasciati cenni relativi alla demografia e alle attività economiche di Portovenere. La particolare attenzione alla realtà 'comunitaria' si coglie nel tentativo di dare spessore all'articolazione territoriale della podesteria attraverso l'analisi dei contrasti tra il borgo e le ville circonvicine. Anche qui viene messo in luce l'intervento della Dominante, tesa a sostenere il ruolo politico della sua 'Fedelissima' a livello locale. Lo spoglio attento e puntuale della documentazione proveniente dall'Archivio Storico Comunale di Portovenere ha permesso di mettere in luce queste dinamiche, che una visione 'dal centro' avrebbe inevitabilmente lasciato nell’ombra.
Data pubblicazione
01/12/1998