Un taccuino di viaggio, naturalistico, filosofico e gastronomico, dedicato alle erbe mangerecce che crescono nelle periferie e negli incolti, in tutti quegli ambienti residuali che circondano le nostre città, piccole e grandi. Erbe vagabonde, belle e buone, del Terzo paesaggio rivelato da Gilles Clément, vissuto da tutti noi. Per conoscerle, raccogliere, pulirle e cucinarle è necessaria una sola inestimabile ricchezza: il tempo, inalienabile patrimonio di ogni uomo. Viva le erbacce dunque, che bucano l’asfalto e impreziosiscono il cemento, riportando il verde nelle nostre grigie città. Doppia sarà poi la gratitudine quando, anche attraverso questo piccolo taccuino, scopriremo che sono erbette, con saporite qualità alimentari. Come negli incolti si trovano piante di ogni tipo e provenienza, erbe ribelli, in questo libro si mescolano gli antichi saperi autarchici delle nonne e quelli filosofici di viaggiatori, botanici e gastronomi, da Bruce Chatwin a Richard Mabey, da Nicolas Bouvier a Pellegrino Artusi. Senza dimenticare la preghiera di padre Ciccillo, cioè “l’assurdo, l’umano, il matto, il dolce” Totò: “Beata l’erba fresca, l’ortica, la cicoria, e chi se la magna, che Dio l’abbia in gloria”.
Data pubblicazione
04/04/2018