Conrad ha spesso esplorato il mistero e l'ignoto attraverso eroici protagonisti che recitano il loro dramma di estremo esaurimento e di inevitabile e tragica sconfitta. Al centro di "La linea d'ombra", "Cuore di tenebra", "Tifone" troviamo questo tipo di uomini, costretti a misurarsi, durante un'esperienza al limite, con un nemico di volta in volta diverso ma sempre superiore alle loro forze, esposti al pericolo di perdersi dietro al sogno perseguito. Sono eroi dell'Occidente che, lontani dal proprio mondo, si rapportano con la diversità, l'avventura e il rischio, e che attraverso il loro dramma descrivono fino in fondo il destino della nostra civiltà. Da soli, questi tre capolavori sono in grado di restituirci uno sguardo complessivo sul pensiero e sull'opera di Conrad: dalla riflessione sul peccato e sulla possibile maturità alla meditazione senile sulla giovinezza e sul disinganno, dalla stupefatta visione del mondo immobile alla contemplazione della violenza senza limiti della natura. Per Asor Rosa, in questi racconti Conrad dà corso sia alle nostre paure sia alla nostra residua, disperata volontà di fronteggiarle. E se l'Occidente celebra in essi la sua conclusiva epopea, l'eroe virile che Conrad vi rappresenta non ha mai smesso di emanare un'invincibile seduzione. Joseph Conrad parla continuamente di amore, nonostante le apparenze, e ne parla in maniera fortissima e talvolta lancinante. I tre racconti di cui si ragiona in questo libretto,"La linea d'ombra", "Cuore di tenebra", “Tifone", potrebbero essere letti inequivocabilmente come racconti d'amore. Ma non si potrebbe dire con altrettanta sicurezza che l'oggetto di questo amore sia sempre la donna, anche se qualche bagliore sullo sfondo, e qualche prudente e indiretto riferimento, lo lascerebbero pensare. Oggetti d'amore più frequentemente, in questi racconti, sono una nave, il mare, il proprio destino o il mondo delle tenebre, che l'uomo stesso produce, per curiosità o per necessità, per poi restarne vittima.
Data pubblicazione
02/06/2021