Dalla battaglia di Punta Solo alla battaglia di Capo Teulada e fino al termine della “guerra parallela”. Il 10 giugno 1940 la Regia Marina Italiana entrò in guerra con una grande flotta, ma purtroppo non ancora perfettamente a punto. Dati alla mano il potenziale navale nazionale era di consistenza assai inferiore a quello della coalizione franco-britannica, visto che la Regia Marina, sulle sei navi da battaglia teoricamente disponibili, ne aveva efficienti, e in grado di combattere, soltanto due, la Giulio Cesare e la Conte di Cavour entrambe rimodernate nel 1937, a cui si dovevano ancora aggiungere altre due corazzate rimodernate del medesimo tipo, l’Andrea Doria e la Caio Duilio, tutte e quattro armate con dieci cannoni da 320 mm, un calibro inferiore a quello disponibile nelle unità delle flotte nemiche. Le altre due grandi navi da battaglia di costruzione moderna, la Littorio e la gemella Vittorio Veneto, di oltre 41.000 tonnellate ed armate con nove cannoni da 381 mm, nel maggio 1940, si trovavano ancora in periodo di addestramento, per poi entrare in servizio nell’estate.
Data pubblicazione
27/02/2024