L'autore, attraverso una febbrile attività di ricerca, condotta negli ultimi due anni, ricostruisce le vicende che hanno contrassegnato l'edificazione del Forte sull'Isola di Capo Passero; e lo fa mediante lo studio di moltissime fonti documentarie. Il primo elemento chiave, che questo bel libro fornisce, è quello di fare definitivamente luce e di fugare il falso storico, purtroppo ben radicato nella memoria collettiva e in certa vulgata, che attribuisce la costruzione del Forte di Capo Passero al volere dell'Imperatore Carlo V. La fortificazione di Capo Passero avviene agli inizi del 600 per contrastare le scorribande corsare e barbaresche che hanno a lungo seminato il terrore fra le popolazioni del Mediterraneo occidentale al grido di "Mamma li Turchi" e che per molto tempo sono state assunte dall'iconografia pubblica e dall'immaginario collettivo come il perenne scontro fra due apparati religiosi e culturali. Sullo sfondo dello scenario storico vi è l'esito della battaglia di Lepanto dell'ottobre 1571 che, lungi dallo sconfiggere definitivamente i Turchi nel Mediterraneo, sancisce di fatto un equilibrio fra i due imperi, quello Musulmano ad Oriente e quello Cristiano ad Occidente, lasciando nel contempo ampi margini di azione alle flotte barbaresche e alle guerre di corsa. È pertanto in funzione difensiva del Val di Noto che si costruisce il Forte sull'Isola di Capo Passero; e questa funzione difensiva rimarrà finché non cesserà definitivamente il pericolo delle incursioni corsare nell'estrema propaggine della Sicilia sud-orientale. Il libro restituisce ampia dignità storica alle vicende legate non solo all'edificazione del Forte, ma anche a quanti, a vario titolo, vi hanno vissuto o soggiornato nel corso dei suoi 400 anni di esistenza.
Data pubblicazione
01/07/2007