Cinquant'anni fa Mussolini, contando su una campagna di poche settimane, gettò l'Italia nel secondo conflitto mondiale. Un paese impreparato da ogni punto di vista dovette affrontare prove tremende che ne misero in luce inefficienze e ritardi, vanamente coperti per oltre vent'anni da una propaganda mistificatrice. La flotta italiana, all'epoca la quinta del mondo, scoprì amaramente alla prova dei fatti tutta la propria inesperienza e inadeguatezza, una realtà che gli episodi di coraggio individuale e di abilità professionale non riuscirono a modificare e che portò a pesanti sconfitte e a dolorose umiliazioni. Queste pagine amare della Marina italiana sono ripercorse da Gianni Rocca in un avvincente susseguirsi di scontri navali, di allucinanti missioni sulle varie "rotte della morte", di naufragi, di eroismi, di errori, di battaglie a tavolino fra gli alti gradi del nostro apparato militare e il potere politico, di odi e rivalità con l'alleato tedesco, fino alla resa dei conti l'8 settembre. Una tragedia che si apre, e si chiude, con il sangue fratricida degli ammiragli italiani, fatti fucilare da Mussolini nel vano tentativo di allontanare da sé e dal regime le colpe di una guerra perduta.
Data pubblicazione
01/01/1987