La battaglia di Capo Matapan del marzo 1941 rappresentò la più grande sconfitta navale nella storia della Regia Marina. Fu una «Caporetto del mare». È solo una delle tragedie della Marina italiana – all’epoca la quinta del mondo – raccontate da Gianni Rocca in Fucilate gli Ammiragli. Molteplici furono le cause della inferiorità italiana rispetto alla Royal Navy: la mancanza di portaerei – dettata dall’errata convinzione che per l’Italia, affacciata sul Mediterraneo, fossero superflue – l’assenza del radar di bordo, le falle nel sistema di comunicazione, ma anche la fellonia dei comandanti, avvezzi più alle parate che alla guerra. Il Mediterraneo, che il fascismo aveva pomposamente ribattezzato Mare Nostrum, divenne nei fatti un lago inglese. In questo libro avvincente e documentato, Rocca accompagna il lettore sulle «rotte della morte», davanti alle acque di Malta conquistata dai britannici quasi senza colpo ferire, ma ci mostra anche la determinazione e il coraggio di tanti marinai che, nonostante gli errori di Supermarina (il comando iperburocratico che gestiva le operazioni navali) combatterono con onore.
Data pubblicazione
01/09/2014