La Grande Guerra trasformò il modo di combattere anche sul mare per la comparsa di nuove macchine micidiali e di nuove armi: sommergibili, Mas, aerei, mine. I sommergibili e i veloci Mas cambiarono il modo di guerreggiare in mare aperto; gli idrovolanti, che bombardavano dal cielo, costrinsero a rivedere la preparazione dei combattimenti. Infine le mine, arma nuova e insidiosa, erano capaci di colare a picco imponenti corazzate; nel solo Adriatico le parti belligeranti ne disseminarono lungo le coste più di 22.000! Insomma per la prima volta nella storia le navi vennero impegnate nello spazio tridimensionale: guerra di superficie, subacquea e aerea. Oltre ai Mas, ai sommergibili e alla forza aerea comparvero i treni armati equipaggiati con potenti cannoni a difesa delle nostre coste. Infine nacque e si consolidò uno dei più gloriosi reparti delle nostre forze armate: la Brigata Marina. Gli uomini di quella Brigata si misero in luce sul Carso, combattendo con le proprie artiglierie navali accanto all’Esercito, distinguendosi poi nella strenua difesa di Venezia, dopo la disfatta di Caporetto, e al Reggimento venne dato il nome di San Marco. La nostra Marina moltiplicò gli sforzi grazie all’intuito del suo Capo di Stato Maggiore Thaon di Revel, all’ingegno dei tecnici navali e, soprattutto, al coraggio dei nostri uomini di mare che scrissero eroiche pagine di storia. Di quelle missioni, di quei combattimenti, di quelle storie, l’Autore ricostruisce la cronaca fedele rifacendosi ai rapporti ufficiali, ai documenti riservati e alle testimonianze dirette.
Data pubblicazione
01/09/2014