Peter Heller racconta la sua avventura a bordo della Farley Mowat, salpata da Melborne nell’ottobre 2005 con lo scopo di bloccare le baleniere giapponesi nei mari tempestosi al largo delle coste dell’Antartide. La Farley Mowat è la nave ammiraglia della flotta della Sea Shepherd Conservation Society ed è capitanata dal mitico Paul Watson noto come «ecoterrorista» per i suoi metodi aggressivi; completamente nera, batte la bandiera dei pirati, è dotata di un elicottero, di gommoni attrezzati per azioni di disturbo e di un gigantesco arpione chiamato «l’apriscatole». Con burrasche forza otto, in mezzo a iceberg e insieme a un equipaggio composto da giocatori d’azzardo, attivisti ecologisti, ex militari, campioni di equitazione e studenti di tutte le nazionalità, Peter Heller descrive quattro mesi trascorsi a inseguire una nave dieci volte più grossa, ben sapendo che in quella remota area degli oceani si può contare solo sulle proprie forze. Watson rintraccia e mette pressione al «nemico», il Giappone minaccia di inviare navi e aerei da guerra, l’Australia cerca di fare da paciere, la Nuova Zelanda invia degli osservatori, gli Stati Uniti appoggiano il Giappone e i media di tutto il mondo si preparano a seguire lo sviluppo della guerra delle balene. Perché per Paul Watson la parola compromesso non esiste: se i più grandi, affascinanti, mammiferi del pianeta non possono essere salvati, allora vuol dire che non c’è più speranza di vita sulla Terra. Paul Watson governa la Farley Mowat come se fosse un siluro: «Avvisate l’equipaggio. Rotta di collisione. Tempo residuo: due minuti».
Data pubblicazione
01/10/2008