In guerra sul mare contiene un’enorme quantità di fotografie e fa particolarmente affidamento sull’immagine fotografica per commentare gli avvenimenti che coinvolsero le navi e i marinai italiani tra il 1940 e il 1945, pur fornendo anche ampi testi che riassumono le vicende della Regia Marina dal 1861 alla fine degli anni Trenta e l’andamento generale del conflitto. Di particolare pregio è la riproposizione dell’organizzazione e consistenza del naviglio al 10 giugno 1940, all’inizio del 1942 e alla data dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Merita poi una particolare menzione la trattazione degli aspetti navali del Trattato di pace del 1947 i cui adempimenti rappresentarono l’ultimo atto di quella guerra e non sono ancora oggi a tutti noti, specie a certi critici da strapazzo. Si tratta di un lavoro di ricerca durato molti anni e svolto in tutte le direzioni, dagli archivi pubblici italiani e stranieri alle raccolte private, da cui proviene la maggior parte delle immagini. La raccolta di foto di navi e di marini italiani nella seconda guerra mondiale qui presentata è senz’altro parte pregevole dell’opera poichè ogni immagine è attentamente studiata e commentata, ne è stata controllata la correttezza dell’indicazione e, infine, per ognuna è stata indicata una data certa di esecuzione ( in mancanza della quale è indicato un periodo in cui si stima possa essere stata scattata). Questo è senz’altro uno dei meriti di questa opera appassionata ed affascinante, perché eravamo abituati ad immagini prive o con poche indicazioni, quando non recanti indicazioni errate. Vengono doviziosamente trattati, direi privilegiati, gli aspetti più “veri” della nostra guerra sul mare: poco spazio è dedicato ai pochi e inconcludenti scontri a fuoco tra navi maggiori e minori mentre viene sviluppata ed evidenziata la lunga e giornaliera odissea dei convogli per i fronti oltremare, così come i vari aspetti della gravosa attività dei sommergibili, delle unità minori, del dragaggio, della vigilanza costiera, del raddobbo del naviglio, ecc. L’obiettività storica dice infatti che le operazioni navali nel Mediterraneo durante il secondo conflitto mondiale hanno avuto il loro punto di forza non tanto nell’azione delle grandi navi, bensì in quella delle unità medie e leggere impegnate nella difesa e nell’attacco al traffico dei rifornimenti.
Data pubblicazione
01/03/2012