Nella primavera del 1999, per circa 80 giorni, il territorio jugoslavo è stato teatro di un conflitto atipico. Per la prima volta nella storia militare, una massiccia campagna aerea ha risolto la situazione di crisi internazionale senza che fosse necessario ricorrere a un intervento terrestre. Una guerra particolare, che ha visto contrapposte la NATO, al suo primo impegno offensivo in cinquant'anni di esistenza e la Federazione Serbo-Montenegrina, trascinata verso il baratro di una sconfitta, sia pur parziale, dalla cinica politica del suo presidente, Slobodan Milosevic. Ancora una volta i Balcani, nervo scoperto di un'Europa solo in apparenza priva di tensioni, hanno giocato nel secolo appena concluso il loro tragico ruolo di «polveriera».
Data pubblicazione
01/01/2000