Tante volte ho scritto di Giacinta, perché sono affascinata dai risvolti insoliti di questa piccola donna molto bella, molto normale, apparentemente. Verrebbe quasi voglia di dire molto "borghese", tra virgolette, nel senso migliore del termine. Ottima moglie, ottima madre, puntuale sul lavoro: esiste forse qualcosa di meno emozionante? Sembra il solito quadro di buona Madre di Famiglia, dalla vita senza storia. Sennonché...Giacinta afferma nello stesso tempo smentisce tutto questo. Perché? Perché, a parte tutto, è un genio multiforme, dedicato, curioso, fluido. Eredita dal padre, appassionato di botanica, il gusto per le alchimie speziali e intellettuali e dell'influenza che queste hanno avuto sulla vita dei popoli che ci hanno preceduto in questa fascia privilegiata del Pianeta, e diventa una specie di sonda continua e costante di tutto ciò che nasconde, anzi nascondeva, la quotidianità. Le mille quotidianità del nostro passato mediterraneo, dei sedimenti di vita che hanno formato e formano la nostra vita di oggi. Tutto l'affascina e tutto cattura: Cibo, Moda, Alchimia, Make-Up e tutto ciò che oggi si è fatto Mito, o che dal Mito è stato generato. Materia e Spirito. Lei è come l'Ambra (che Giacinta ha studiato e descritto in un prezioso volumetto), l'Ambra che rapisce e cristallizza, in una luce dorata, piccole forme di vita plurimillenarie: un insetto, una bolla d'aria preistorica, il pelo di qualche animale oggi estinto. Estinto? O trovatosi in forme di vita attuale che non sappiamo più riconoscere. Giacinta queste forme le sente, le vibrano nell'animo, e Lei studia, scrive, disegna, riscopre, tenta di portare a noi (spiriti assai meno vibratili) quelle forme di linguaggio; attraverso i suoi disegni, le sue composizioni di materiali affascinanti come il corallo, l'ossidiana, l'ambra appunto. Persino pietre e sassi; legno colori, sapori, profumi, pensieri e sensazioni. E' l'archeologa del materiale più affascinante del passato remoto, del passato prossimo, del nostro presente: la quotidianità, le abitudini. Qualcuno, per l'esattezza Pushkin, ha detto che le abitudini sono il dono che il Cielo ci fa, il luogo della felicità. Ecco Giacinta ed i suoi personalissimi scavi archeologi, ci regalano la memoria preziosa di quelle felici abitudini.