Con il presente contributo l’Autrice vuol far capire, al di là di ogni retorica patriottica o mitizzazione dell’Austria felix, la complessità dell’intreccio, i retroscena meno noti che prepararono l’arrivo dell’Italia a Trieste ed in tutto l’ex Litorale asburgico. Quella svolta epocale deve essere collegata inevitabilmente all’evolversi degli eventi bellici al fronte occidentale, italiano balcanico, mediterraneo a partire dall’estate 1918. Alla disintegrazione degli Imperi centrali contribuirono, in modo determinante, le sofferenze insopportabili determinate dalla guerra, rivendicazioni sociali e nazionali, incentivate dai 14 punti di Wilson. Soldati dell’esercito austroungarico di ogni nazionalità combatterono al fronte del Piave e nella Battaglia del Solstizio. La questione di Trieste non si può comprendere isolatamente. Ci aiutano in tal senso pubblicazioni recenti, edite soprattutto in Croazia ed a Vienna, e documenti rimasti nell’ombra per molti decenni, come la memoria del vicecomandante della torpediniera 3 Gebauer, oltre alla testimonianza dell’esponente più importante del partito liberalnazionale italiano a Trieste, Marco Samaja. Alla fine dell’ottobre 1918 il destino dell’ex Litorale non era ancora deciso. L’obiettivo di questa pubblicazione è quello di illustrare le variabili che hanno determinato quell’esito finale. Nei giorni del finis Austriae, in un complesso intreccio di fattori politici e militari, ecco perché la pericolosa missione affidata alla torpediniera 3, sequestrata dal comitato slavo di Zagabria alla flotta austroungarica, aprì la rotta al cacciatorpediniere Audace.