Nell’aprile del 2010 si verifica un incidente a bordo della Deepwater Horizon, una piattaforma di perforazione della BP situata al largo delle coste statunitensi nel Golfo del Messico. Undici membri dell’equipaggio perdono la vita: è uno dei peggiori disastri ambientali della storia. Dal fondale marino inizia infatti a fuoriuscire una quantità colossale di idrocarburi e la perdita viene arrestata solo a metà settembre. Gli ecosistemi del Golfo subiscono danni enormi e la vita delle comunità che vivono nell’area viene stravolta per sempre. Carl Safina, vincitore del premio MacArthur Genius Grant Winner per i suoi reportage ambientalisti, racconta in presa diretta i protagonisti della vicenda: la BP e le altre compagnie petrolifere, il governo e le varie agenzie degli Stati Uniti, le comunità di pescatori e gli ecosistemi del Golfo. Ne risulta una narrazione appassionata e corale, da cui emerge come l’incidente si inserisca in un contesto di deregolamentazione e di compiacenza dei governi, ed è il risultato di una cultura aziendale tesa unicamente alla massimizzazione del profitto. Safina incontra le persone le cui vite sono state sconvolte dal disastro e verifica in prima persona la gravità dei danni subiti dalle economie locali. Il suo racconto ci regala una fotografia scioccante dell’ambiente che lotta per sopravvivere all’“orrore” e agli errori umani.
Data pubblicazione
01/07/2011