«Il XII secolo, in cui si espresse l'impegno geografico e investigativo di al-Idrlsl, fu un tempo complesso e fecondo, segnato da discontinuità strutturali e significativi cambi di rotta, non soltanto materiali. Nell'Occidente latino restava sostenuto il confronto, in bilico tra compromesso e scontro, tra i c.d. poteri universali, il Sacro romano impero da un lato e i pontefici dall'altro, divisi radicalmente sul nodo storico della primazia, cioè su chi dovesse occupare la posizione più alta nel regno delle cose. Ma i processi formativi delle prime grandi monarchie nazionali, in Francia con i Capetingi e in Inghilterra con i Plantageneti, prefiguravano già, per certi versi, gli assetti statuali che avrebbero fatto la storia del continente nei secoli successivi. In numerose aree, specie quelle più direttamente mediterranee, si consolidava inoltre, ad aggrovigliare la situazione, la sfida dei Comuni e delle già potenti Repubbliche marinare, in grado di generare rivoluzioni paradigmatiche nella vita sociale e civile, con l'ascesa di nuovi ceti borghesi, mentre i progressi tecnico-manifatturieri e mercantili che ne costituivano il fondamento materiale, quando la lunga stagnazione economica dell'Europa latina era ormai largamente superata, creavano le condizioni per ulteriori avanzamenti. E in questo orizzonte, il Mediterraneo, l'area di maggiore sedimentazione storica delle relazioni tra Oriente e Occidente, veniva investito da movimenti e processi di varia natura».
Data pubblicazione
04/11/2017