In questo nuovo libro Sergio Anselmi propone dodici racconti, costruiti secondo il metodo affinato nelle precedenti "Storie di Adriatico" e "Ultime storie di Adriatico". Anche qui infatti si tratta di dar corpo a qualcuno dei fantasmi incontrati in una vita di scavo negli archivi di qua e di là dall'Adriatico. Vite non illustri, destini oscuri e dimenticati che hanno lasciato solo qualche labile traccia nelle carte. Anselmi ricombina quelle tracce in racconti dove "tutto è vero e falso a un tempo, ma tutto è storicamente fondato". Un lavoro che sconfina nella letteratura, eppure necessariamente si fonda sull'esperienza dello storico e in un certo senso ne rappresenta il logico coronamento. Sono dunque dodici storie, scalate dal Trecento a oggi, quelle raccontate da Anselmi: dodici piccole storie di "piccoli uomini" che il destino o la loro stessa inquietudine trascina per l'Adriatico e le terre che vi si affacciano. Personaggio fra i personaggi, il protagonista della dodicesima e ultima storia è lo storico stesso, che racconta dell'incontro con questi fantasmi d'archivio, del progressivo slittare dei propri interessi dalle cifre della storia economica agli "esseri umani nella loro carnalità di pelle, di ossa e di testa", ai quali solo l'immaginazione, scavalcando il silenzio delle carte, può arrivare.
Data pubblicazione
01/11/2001