«Negli ultimi cinquant’anni ho visto sempre più affievolirsi l’amore per i piatti tradizionali della mia città. Ho scritto queste ricette con l’intento di invitare qualcuno di buona volontà a sfornellare per il piacere di ritrovare sapori perduti. Ho cercato di descriverle nel modo più semplice possibile, di proporre il piatto finito e in qualche caso mi sono abbandonato a ricordi della mia infanzia messinese».«Sono ricordi dei lontani anni Cinquanta, i miei. Formidabili quegli anni dell’Agosto Messinese. E poi Torino, gli anni del lavoro. Più di quanti non ne abbia trascorsi, tutti di seguito, in questa buttanissima terra. Cosicché mi trovo letteralmente scisso, schizofrenico: non sto bene da nessuna parte. Rettifico: riesco a stare benissimo in qualunque parte del mondo. Non per sempre».
Data pubblicazione
01/04/2014