L'Arno ha rappresentato una risorsa di primaria importanza nel corso dei secoli. Navigabile da Signa a Pisa fino alle soglie dell'Età contemporanea, il fiume è stato solcato da uomini e merci che ne hanno sfidato le anse e i capricci, la corrente e i gorghi, i dislivelli e le secche. Con l'Età moderna scienziati e ingegneri, quali Leonardo, Tribolo e Buontalenti, cominciano a confrontarsi con l’Arno in modo nuovo, superando i particolarismi delle singole realtà territoriali e iniziando a pensare al corso d’acqua come ad un sistema unitario, alla ricerca di nuove soluzioni per migliorarne la navigabilità, per contrastare i pericoli delle esondazioni e mantenere gli argini in buono stato, per sfruttare al meglio la forza dell'acqua per mulini e gualchiere. Nel volume Acque, uomini e marmi tra Firenze e il mare. Per una storia del basso corso dell’Arno in Età Moderna questo lungo processo viene illustrato con un ricco apparato iconografico e testimonianze documentarie, a delineare un quadro complesso e affascinante per riscoprire un rapporto privilegiato con la risorsa fluviale.
Data pubblicazione
01/11/2010