L’affermazione della supremazia britannica nel commercio marittimo passa anche attraverso la conquista dei mercati mediterranei. Il Settecento, da questo punto di vista, vede gli inglesi lucidamente protesi a consolidare il proprio ruolo nel Mediterraneo occidentale ed a contrastare l’egemonia francese in quello orientale. La Sicilia, posta al centro del Mare Nostrum, è un’ideale angolo visuale per osservare il confronto tra le due potenze. Questa ricerca si muove su un duplice livello: accanto all’attenzione per la saldatura tra politica di potenza ed espansione commerciale britannica, mette a fuoco anche episodi e tenta di evidenziare alcune modalità della presenza inglese nella più grande isola del Mediterraneo. Ne consegue l’attenzione per l’attività dei mercanti e dei consoli, per la loro organizzazione in un territorio che li vede stranieri ma in cui al contempo hanno radicato i loro interessi. Inoltre, in una prospettiva di lungo periodo, sono presi in considerazione i traffici marittimi tanto attraverso le rotte della navigazione d’altura, quanto il lucroso carrying trade interno allo stesso Mediterraneo, in cui gli inglesi si inseriscono senza, però, riuscire a rendere marginali i concorrenti.
Data pubblicazione
04/11/2012