Questa autobiografia, viva e umana, di un grande uomo di mare inglese è di estremo interesse per il lettore italiano: quale comandante in capo della Mediterranean Fleet dal 1939 al 1943 e poi delle forze navali anglo-americane in Mediterraneo, Cunningham diresse le operazioni marittime britanniche prima, alleate poi, contro !'Italia. Valoroso e a volte temerario, leale, modesto e fortunato, egli narra tutte le numerose operazioni cui partecipò direttamente in questo teatro di guerra, o che comandò da Alessandria: dalla battaglia di Punta Stilo all'attacco aereo su Taranto (novembre 1940) che immobilizzò metà della flotta da battaglia italiana, dall'azione notturna di Matapan (marzo 1941) allo sgombero dalla Grecia, dalla battaglia per Creta al semi-affondamento della sua nave ammiraglia e di un'altra corazzata inglese ad Alessandria (dicembre 1941) per opera di mezzi d'assalto italiani, all'arrivo della flotta italiana a Malta (settembre 1943). Insieme con parole di elogio per il coraggio e lo spirito di sacrificio dei nostri marinai e dei nostri aviatori, nel suo racconto troviamo anche critiche. Ma esse non sono rivolte soltanto agli italiani, perché Cunningham non risparmia la sua stessa Marina né il suo governo né la condotta delle operazioni, così che il lettore non può non convenire con lui. D'altra parte, l'edizione italiana - ricca di speciali note - rettifica le inesattezze dell'autore e integra, in base a dati che egli non conosceva, la sua narrazione. Un racconto appassionante e denso di particolari inediti sulla guerra navale nel Mediterraneo.