Il libro muove da una previsione: nel mentre cresce la fruizione delle aree protette, tale fatto può rappresentare al contempo una minaccia ambientale per gli ultimi territori della naturalità che i processi di modernizzazione distruttiva non hanno ancora consumato. Le attività turistiche, non governate, contengono tale pericolosa potenzialità e si tratta quindi di apprestare delle modalità di uso sociale dei parchi che, producendo benessere per gli attori coinvolti, sappiano anche garantire la durabilità nel tempo intergenerazionale delle risorse naturali e della qualità ambientale. Il primo capitolo affronta così i temi dell’ecoturismo e del turismo sostenibile, mentre nel secondo e nel terzo viene ricostruita la politica pubblica delle aree protette in Italia e proposta una ormai ineludibile professionalizzazione degli operatori a vario titolo implicati nella gestione dei parchi. La seconda parte del libro sposta l’asse di interesse e descrive il conflitto politico-ambientale che si è generato nel sistema locale del Parco dei Monti Sibillini cercando di interpretare con strumenti nuovi le ragioni del dissenso e del consenso che hanno le loro basi esplicative nei differential impacts determinati da un grande progetto socio-territoriale qual è quello costituito dalla istituzione di un parco nazionale.
Data pubblicazione
01/01/2001