“La fedeltà, grandissima, al «mestiere», la Marina come modo di vivere, la passione per i cavalli e per la vela, il gran mondo internazionale, gli amori, la Cina, la poesia, la effettiva gloria, l’orgoglio, e in fondo un superiore distacco da gran signore: nel Testamento c’è dunque l’autoritratto di un classico ufficiale di Marina, così come almeno una volta lo sognavano i ragazzi. Un «brillante» ufficiale nel senso migliore del termine, che delle tradizioni marinare fa la propria fede ma conserva una ambiziosa e spregiudicata personalità, che ammira i marinai inglesi però senza complesso d’inferiorità (e lo dimostrò in battaglia), che ama le donne, i viaggi, l’eleganza, gli onori, la cultura, la bella vita ma con la riserva di un ben nutrito humor, e soprattutto che trova il completo appagamento soltanto in plancia, al comando di una bella nave, quando ai primi barlumi di un’alba splendida all’orizzonte compaiono le alberature del nemico”. Così si espresse il grande giornalista e scrittore Dino Buzzati sul Corriere della Sera del 6 giugno 1951 nell’articolo “Il testamento dell’ammiraglio”, descrivendo, a pochi giorni dalla morte, il Testamento che fa da incipit al libro 'Pelle d’Ammiraglio'. Buzzati non conosceva Da Zara, ma dimostrò di averne compreso perfettamente la personalità e l’indole. La nuova edizione, commentata a cura di Enrico Cernuschi e Andrea Tirondola, di 'Pelle d’Ammiraglio' di Alberto Da Zara ripropone un libro importante, stampato nel 1949, a tutt’oggi introvabile, che fu una ventata d’aria fresca destinata a riconciliare la Marina con il suo popolo. Mai ristampato, ma sempre presente nelle bibliografie delle opere dedicate alla storia della Marina italiana delle due guerre mondiali, rappresentò uno spaccato reale e scanzonato della realtà marinara dell’epoca, descritta con schietta serenità e sincerità dall’autore. Lo scopo di questa nuova edizione è di riproporre al lettore il libro, calandolo nella cornice del suo tempo. Non si tratta di una ristampa anastatica, perché i sessantacinque anni che ci separano dal 1949 hanno imposto un aggiornamento alla luce di quello che, all’epoca, non si sapeva o non era dato rivelare. La nuova edizione, rispettosa fino allo scrupolo del libro originario, è integrata infatti da un esaustivo commento realizzato dai curatori. L’opera è pertanto accompagnata da un importante corredo di note redazionali, da un indice dei nomi (assente nell’edizione originaria), da un’introduzione e da una postfazione. Completano il volume tre corpose appendici sulla Battaglia Navale di Pantelleria (15 giugno 1942, il capolavoro professionale di Da Zara), sulle vicende susseguitesi a Malta nel settembre del 1943 (quando Da Zara affrontò la prova più difficile della sua carriera) e sulle testimonianze lasciate da chi lo conobbe. L’iconografia è stata arricchita con foto e immagini nuove, esclusive e in parte ancora inedite. Questa nuova iniziativa editoriale, intrapresa con entusiasmo dall’Ufficio Storico della Marina Militare appartenente alla nuova collana “la Marina vista con gli occhi dei protagonisti”, mira a riproporre un best seller dell’epoca che ci auguriamo riscuota l’apprezzamento e il riconoscimento degli storici, degli studiosi e degli amanti del genere.