La Conferenza Navale di Washington del 1921-1922 rappresenta un evento fondamentale per la storia del Potere Marittimo. Infatti questa non solo equiparò La Royal Navy alla U.S. Navy, portando la Gran Bretagna a perdere la supremazia sui mari, ma permise anche all’Italia di potersi fregiare di uno status navale pari a quello della vicina Francia, dopo aver inseguito da lungo tempo tale obiettivo. In questo volume, curato da Alessandro Vagnini, con i contributi di Davide Borsani e Arrigo Bonifacio, vengono studiate in profondità le trattative diplomatiche che animarono la Conferenza e, in particolare, l’azione del nostro Paese. Un’azione che ci permise di raggiungere un obiettivo molto ambito – la parità con la Francia – in un clima, quello degli anni Venti, fortemente nazionalista e competitivo, soprattutto con l’alleato d’Oltralpe. Come dimostrato dagli Autori, durante la Conferenza fu fondamentale l’apporto della Regia Marina e dei suoi Esperti, in primis l’Ammiraglio Alfredo Acton. In verità, tutta la delegazione italiana si distinse per spirito cooperativo, nonostante le molte divergenze con le Altre Nazioni. Il nostro Paese aveva un obiettivo preciso: la riduzione delle spese militari tenendo conto delle reali esigenze di sicurezza nazionale. La Politica del disarmo, che a Washington non fu riduzione ma limitazione degli armamenti, si sarebbe in seguito rilevata una grossa delusione. Alla luce dei documenti contenuti presso l’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina, questo volume vuole narrare i fatti, studiare le cause e infine analizzarne le conseguenze reali.
Data pubblicazione
07/06/2020