La costa toscana, che corre per oltre 300 km da Marina di Carrara alla foce di Chiarone, confine storico con il Lazio, non presenta nella maggior parte della sua estensione condizioni favorevoli al sorgere dei porti. L'origine di quasi tutti i porti toscani risale ai tempi passati; all'antichità etrusca e romana, all'alto Medioevo e all'inizio dell'evo moderno. Porti che furono importanti un tempo e sono scomparsi o non hanno quasi più attività; altri porti hanno trovato in tempi moderni presupposti per un nuovo sviluppo. Le vicende storiche della Regione hanno dato via via importanza strategica ed economica a talune località; la vicinanza delle isole dell'Arcipelago Toscano, che sorgono di fronte a promontori del continente, ha determinato e favorito la nascita e lo sviluppo di porti di collegamento nei punti più vicini. I giacimenti marmiferi e quelli minerari, nonché attività industriali hanno richiesto l'impianto di porti - quasi sempre semplici pontili caricatori - per l'imbarco dei marmi e per la movimentazione di minerali e prodotti siderurgici, chimici ed energetici. In questo libro l'elencazione di circa 40 tra porti e approdi e di tre canali navigabili accessibili dal mare comincia da settentrione e termina con le isole dell'Arcipelago Toscano. Gi scali, dei quali vengono date anche notizie storiche, sono valutati nel loro insieme, nei loro aspetti economici e strutturali, e relativamente al tipo di interventi che hanno avuto nel tempo; Per quanto concerne l'aspetto iconografico della pubblicazione, si è concesso spazio a taluni porti e canali navigabili dei quali fino ad oggi poco o niente si è scritto e dei quali non erano state reperite immagini interessanti.