Posidonia oceanica è la Fanerogama marina più rappresentata in Mediterraneo ed in questo bacino copre non meno di 200.000 miglia marine quadrate, costituendo l'elemento più tipico del paesaggio sottomarino: la prateria sommersa. La presenza della Posidonia è segnalata su molte carte nautiche osservando le quali ci si può fare un'idea approssimativa della sua vasta diffusione. Occorre però prestare particolare attenzione ad un fatto: viene spesso erroneamente segnalata come alga. Il modo più efficace per scoprire la presenza della Posidonia è quello di fare una passeggiata lungo un litorale: non sarà difficile scorgere i diversi indizi della sua presenza: cumuli di foglie morte, porzioni di rizomi e radici e palle di fibra vegetale, prodotte dall'ininterrotto movimento dell'acqua. Se la stagione è propizia, si possono rinvenire anche olive di mare: il frutto della Posidonia. La specie è endemica del Mediterraneo mentre il genere Posidonia è anche riscontrabile nelle coste meridionali dell'Australia. Questa Fanerogama popola le coste da non meno di 60 milioni di anni e il mondo scientifico la considera una componente fondamentale per l'equilibrio biologico e per la protezione della fascia costiera. Con delibera 249 del 19.05.1999 il Comune di Alghero ha incaricato un Comitato Tecnico-Scientifico, insediatosi il 12.06.1999 e composto dal Dr. Gianfranco Russino e dai Proff. Eugenio Fresi (Coordinatore), Lorenzo Chessa e Pietro Melis, di redigere un documento finalizzato alla produzione di elementi utili per la soluzione dei problemi posti dallo spiaggiamento di resti di Posidonia oceanica lungo il litorale di Alghero. L'importanza di tali problemi assume infatti rilevanza sull'insieme delle attività produttive algheresi che fanno dell'ambiente la loro riserva primaria, nonché sugli aspetti tecnico-economici legati allo smaltimento. Ai fini di quanto sopra, il gruppo di lavoro ha ritenuto opportuno raccogliere ed aggiornare le informazioni disponibili.
Data pubblicazione
01/05/2000