La notte del 8-9 novembre 1941 si verificò quella che, assieme alla Battaglia di Capo Matapan, fu la maggiore sconfitta della Marina italiana nella Seconda Guerra mondiale. Ciò avvenne a sud delle coste meridionali della Calabria quando, un convoglio di sette navi mercantili, denominato “Beta” (o “Duisburg”), che era scortato da due incrociatori pesanti e ben dieci cacciatorpediniere, fu letteralmente distrutta da un piccola formazione navale britannica (Forza K), da pochi giorni distaccata a Malta, costituita da due piccoli incrociatori leggeri e due cacciatorpediniere. Dal quel momento si determinò uno stato di crisi sulle rotte libiche che soltanto in seguito all’operazione M.42, che portò alla Battaglia della Prima Sirte, avrebbe permesso alla Regia Marina, con l’appoggio determinante della Luftwaffe, dei sommergibili tedeschi, dei mezzi d’assalto e degli sbarramenti minati italiani di riprendere il controllo nel Mediterraneo Centrale, ed assicurare un rifornimento continuo alla Libia.
Data pubblicazione
07/10/2020