Pubblicata nel 1798, La ballata del Vecchio Marinaio viene universalmente riconosciuta come un capolavoro della poesia romantica. Un Vecchio Marinaio costringe un passante impietrito dal suo sguardo allucinato ad ascoltare il suo terribile racconto. Il Vecchio si è reso colpevole di un'azione funesta e contro natura: ha ucciso un albatro, e la sua nave e i suoi compagni sono inevitabilmente diventati vittime di una maledizione. Le rime di Coleridge ci conducono in un'ambientazione spettrale, fra mari sconosciuti e ghiacci polari abitati da esseri misteriosi, demoniaci e angelici, e da sconosciute forze della natura, dove il soprannaturale diventa l'elemento dominante. Il racconto si sviluppa tra visioni e allucinazioni, incantesimi e malie, sapientemente evocati dalla traduzione in settenari, attenta nel riproporre metricamente e linguisticamente le atmosfere evocate dal poeta.
Data pubblicazione
01/02/2005