Alfred von Koudelka ebbe stretti rapporti con le più alte gerarchie dell'Impero, delle quali si guadagnò un'altissima stima e un'infinità di riconoscimenti e onorificenze, grazie alle sue non comuni doti di stratega e consumato uomo di mare. Questo libro raccoglie gli appunti del diario personale di Koudelka - ai quali egli stesso diede una forma organica negli anni Trenta e Quaranta - che ripercorrono la storia della sua vita e della sua carriera militare. L'ultimo decennio ha visto la pubblicazione di una serie di eccellenti opere dedicate alle caratteristiche e alle vicende delle navi della i.r. Marina da guerra. Poco sappiamo invece degli uomini che le comandarono. Nel resoconto di Koudelka si intrecciano impressioni personali e notizie inedite a proposito di piccoli e grandi eventi - non di rado controversi e oscuri - che hanno caratterizzato la storia della Marina austro-ungarica. Nella prima parte del libro Koudelka si sofferma sulle sue prime esperienze da giovanissimo cadetto, sui lunghi viaggi che lo portarono dalle Americhe all'Estremo Oriente, un periodo relativamente spensierato, in una narrazione ricca di aneddoti e venata di spunti umoristici - anche se il più delle volte amari. Nella seconda parte un Koudelka umanamente e militarmente ormai maturo è investito di incarichi ben più gravosi e di eccezionale responsabilità: dall'agosto 1913 comandante del Distretto marittimo di Trieste (4° settore della Marina), quindi comandante della 187a brigata di fanteria Trieste, in pieno conflitto mondiale, il viceammiraglio svolge il ruolo primario nelle battaglie combattute lungo il fianco marittimo del fronte dell'Isonzo; è responsabile della protezione dei territori interni e costieri, da Pola alle ampie fasce lagunari del Veneto. Ottiene una serie di successi militari che culminano nell'espugnazione di Grado. Nel luglio del 1918 Koudelka viene sostituito al comando del 4° settore di Trieste. A soli 54 anni egli ritorna alla vita civile e per un breve periodo si cimenta nel mondo degli affari. Ma è un mondo che non gli è congeniale. Ritiratosi definitivamente dalla vita pubblica, provato dal lutto per la morte della moglie e da una grave pleurite che lo colpisce in età avanzata, il viceammiraglio Koudelka assiste all'entrata dei Tedeschi in Austria, per quanto vi si opponga strenuamente, così come si esprime in termini assai critici nei confronti dell'antisemitismo e non gradisce i toni propagandistici del nazismo.