Fall-out radioattivo, tetrametile di piombo, frammenti di plastica e macchie di petrolio sulle spiaggie e in mare aperto: sembra che l'uomo sia deciso a rovesciare il più grande ecosistema del pianeta. Tanto più che nessun mare sembra così vasto, nessun oceano così profondo da nascondere non solo i segni dell'intervento umano, ma anche le conseguenze. Sostanze tossiche in ogni luogo, dunque: che cosa le distingue? che cosa le rende pericolose e per chi? in che modo si comportrano una volta liberate in mare? Tutti questi quesiti che sono andati moltiplicandosi nel corso delle ricerche per il volume e per i quali, allo stato attuale delle conoscenze sul mare, non ci sono spiegazioni sicure e inequivocabili. Ciò che è certo è che bisogna in primo luogo imparare a considerare il mare come un elemento vivente nella sua interezza, dove la partecipazione dei singoli organismi è fondamentale per il benessere dell'intero sistema. Per scelta dell'autore, nel libro non si da molta importanza alle grandi catastrofi quali Cernobyl o quella del Reno, si cerca piuttosto di chiarire la quantità e la complessità di reazioni che ogni azione inquinante innesca e quindi la moltitudine di aspetti da considerare per una reale protezione dell'ecosistema marino.
Data pubblicazione
01/01/1989