Il comando e l'amministrazione dei porti , il controllo della sicurezza per la navigazione, il soccorso alle navi e alle persone in pericolo, la polizia sul mare e sulla fascia costiera e la tutela dell'ambiente marino dagli inquinamenti; la gestione del demanio marittimo, l'organizzazione del personale navigante e de i porti , il rilascio dei titoli marittimi e la difesa delle rade e dei traffici: questi sono i compiti istituzionali - di ordine tecnico, amministrativo e militare - affidati alle «Sentinelle in blu»,in «bianco» d 'estate, delle Capitanerie di Porto e della Guardia Costiera. Le Capitanerie di Porto affondano le loro radici storico-politiche nello jus gentium , sopravvissuto a una bimillenari a evoluzione del tessuto societario costituendo i principi basilari degli ordinamenti e degli statuti dell'era medioevale, delle normative sveve, delle «magistrature del mare» delle quattro repubbliche marinare, delle leggi marittime fino al 1885, anno dell'istituzione di uno specifico Organismo che, inizialmente dipendente dalla Marina Militare, si guadagnò prima la militarizzazione e quindi l'onore delle «stellette» per episodi di dedizione e di abnegazione ne l corso della Grande Guerra. La giovanissima Guardia Costiera - nata nel 1989, in un periodo di pieno boom del diporto e del turismo di massa, di crescente espansione dei traffici illeciti di armi , di droga e di denaro e di preoccupante dilagare del fenomeno dell'immigrazione clandestina extracomunitaria - rappresenta oggi un «fiore all'occhiello» per il Corpo delle Capitanerie