Sfida degli oceani

le navi da carico italiane e tedesche, sorprese nel 1939-40 lontano dalle acque territoriali, furono protagoniste di una saga, come violatori di blocco, trasportando materie prime ormai introvabili in Europa

Sfida degli oceani

le navi da carico italiane e tedesche, sorprese nel 1939-40 lontano dalle acque territoriali, furono protagoniste di una saga, come violatori di blocco, trasportando materie prime ormai introvabili in Europa

De Risio Carlo


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I tragici errori di valutazione prima di Hitler, poi di Mussolini, ebbero, come conseguenza immediata, di tagliare fuori dalle acque metropolitane le flotte mercantili. Al di là degli Stretti rimasero 212 nostre navi, le migliori, per 1 milione duecentomila tonnellate di stazza lorda, comprese 46 preziose petroliere che, in guerra, furono le più bersagliate dal nemico sulle rotte per l’Africa Settentrionale. Ciononostante, una vera e propria saga fu scritta dai violatori di blocco che, dai porti del Giappone e dell’Asia sud-orientale a quelli della Francia occupata, con navigazioni in Pacifico, Atlantico, Oceano Indiano, sfidando gli incrociatori inglesi, rifornivano l’industria bellica di caucciù, stagno, wolframio e altre materie prime e prodotti, non reperibili nell’Europa stretta dall’assedio economico degli Alleati. E quando i violatori di blocco di superficie non poterono più operare, furono impiegati come trasporti i sommergibili italiani di base a Bordeaux.
Ean / Isbn
978887565314
Pagine
128
Data pubblicazione
04/06/2009