Alessandro Turrini, già ufficiale dei corpi tecnici della Marina Militare, collabora con la Rivista Marittima da circa venti anni con articoli, lettere e supplementi nei quali ha riversato la sua passione per argomenti navali - storici e tecnici - legati soprattutto all'arma subacquea. Infatti egli è insieme ingegnere meccanico navale e sommergibilista molto attento all'evoluzione del mezzo subacqueo sin dalle origini. Possiede uno stile chiaro, diretto, molto franco, talora fin troppo, e i suoi giudizi talora drastici, che discendono da una chiara visione dei fatti esaminati, possono non sempre essere condivisibili ma i suoi scritti sono sempre piacevoli da leggere e costituiscono una fonte di riflessione per il Lettore. Nato a Treviso nel 1943, è legato alla sua terra da stretti vincoli e proprio con il lavoro che andiamo presentando coniuga questi legami con l'oggetto dei suoi principali interessi: il sommergibile. Turrini, infatti, ripercorre la storia del cantiere di Monfalcone dalla costruzione dell’U-27 per la Marina austriaca al recente Longobardo, passando per tutti i sommergibili della seconda guerra mondiale, il batiscafo Trieste e il progetto del sommergibile nucleare italiano. Accenna anche alla costruzione di aerei e mezzi navali minori da parte del cantiere. Si concentra, tuttavia, sulle caratteristiche tecniche dei sommergibili monfalconesi, sulla loro evoluzione e l'attività operativa. In sintesi un lavoro agile e di facile lettura ma nel contempo assai ben documentato e con numerose fotografie dell'epoca che ben illustrano l'attività del cantiere di Monfalcone.
Data pubblicazione
01/01/1998