È questo un racconto di guerra in cui si narrano alcuni episodi della VII Divisione incrociatori durante l'ultimo conflitto mondiale. L'Autore che fu per lungo tempo imbarcato sull'Eugenio di Savoia descrive la difficile e rischiosa operazione di posa di mine al largo di Capo Bon. Almeno una decina furono le navi inglesi che incapparono nei nostri campi minati e fra queste l'incrociatore Neptune. Tra le varie esperienze l'Autore descrive lo scontro di Pantelleria, in cui l'Eugenio di Savoia e il Montecuccoli sbaragliarono un convoglio inglese protetto da una scorta imponente. L'aggressività della «Settima» rispecchiò fedelmente il temperamento del valoroso ammiraglio Da Zara: lo scontro si concluse con una netta vittoria italiana. La «Settima» fu l'unica Divisione che durante l'intero corso della guerra riuscì ad affondare delle navi inglesi con i suoi cannoni da 152 mm. Ma dopo questo successo, arrivarono fatalmente i giorni dei grandi sacrifici e delle profonde amarezze. Il collasso delle armi italiane determinò la caduta del fascismo e l'Autore si trovò a Ponza la mattina in cui vi sbarcò il «confinato Mussolini». E giunse inevitabile il dramma dell'8 settembre con il difficile e sofferto intervento della Marina italiana al fianco degli alleati. La prima missione di guerra, la prova, fu affidata ai marinai del Legionario e dell'Oriani che, incoraggiati dai loro comandanti, trovarono la forza di superare stanchezza e difficoltà per la salvezza e la ricostruzione della Patria.