L'Armata di Mare delle Due Sicilie, com'era allora chiamata la Marina da guerra borbonica, è stata senza dubbio la più importante marina da guerra esistente in Italia prima dell'unificazione. Frutto di un'antica tradizione, si distinse infatti per organizzazione, tecnica e amministrativa, per qualità e quantità di naviglio, pur con qualche «eterogeneità», per l'inquadramento di ufficiali di bassa forza. Prova ne è che all'indomani dell'Unità, il conte di Cavour estendeva le sue ordinanze, i regolamenti, i segnali e persino le uniformi alla marina da guerra del regno. Una rievocazione di questa Marina, condotta dal 1734 al 1860, cioè all'avvento di Carlo di Borbone fino alla costruzione del Regno d'Italia, non poteva che confermare quello che tutti gli studi storici e le testimonianze dei contemporanei hanno tracciato: il quadro di una forza singolarmente dinamica e moderna, adeguata via via ai tempi e alle necessità, fino all'apogeo dovuto all'arricchimento apportato dalle navi a vapore, che ne fecero una delle più importanti flotte del Mediterraneo. Artefici di questo furono uomini di valore come Acton, dalle indubbie capacità organizzative e dalle notevoli doti strategiche e di comando, che pur riflettendo le lacerazioni da cui era insediato il potere stesso dei Borbone, seppero imprimere il suggello della propria personalità e del proprio dinamismo a quella viva struttura che è una flotta.
Data pubblicazione
01/01/1978